Piccole Dolomiti
Prodotti Locali
Le specialità della cucina tradizionale vicentina sono piatti dal gusto delicato: semplici o di elaborata preparazione, utilizzano quanto la terra offre, stagione dopo stagione, arricchendolo con i frutti della caccia e della pesca.
Le antiche ricette, oggi riportate alla luce e riproposte al grande pubblico grazie alla presenza di varie trattorie e di locali agrituristici, seducono buongustai e nutrizionisti e suggeriscono gustose proposte per variare il menu di tutti i giorni o rendere speciale un pranzo importante valorizzando i prodotti di "casa nostra".
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I prodotti tipici
La ciliegia durona, le castagne, il tartufo, i "corgnòi", le trote, il miele, la fioretta, le acque minerali sono soltanto alcuni tra i prodotti tipici che rendono unica e inimitabile la cucina delle alte valli vicentine.
I piatti tipici
Un po’ tutto il territorio vicentino presenta delle pietanze tipiche che lo distinguono grazie alla freschezza dei sapori e alla genuinità degli ingredienti. Le valli dell’Agno e del Chiampo, prima dell’industrializzazione estremamente povere e dedite alla sola agricoltura di sopravvivenza, possono contare su una cucina povera e semplice, ma dotata di gusto e ricca di vitamine e proteine.
Primi piatti: gnocchi con la fioretta, la "mosa" (minestra con la zucca), risi e bisi (riso e piselli), riso e lugànega (salsiccia), riso e verze, riso e spinaci, pasta e fasòi, spaghetti al tartufo, bìgoli con l’arna.
Secondi piatti: polenta onta e osèi, anatra con le castagne, sopressa, corgnòi, trote alla brace.
Dolci: torta "Putàna" (con pane raffermo bagnato nel latte, grappa), fritòle con sardèla e maresìna (frittelle con acciughe e erba maresina), castagnaccio (marmellata di castagne), frutta tipica.
Galleria fotografica
Una splendida galleria d'immagini in bianco e nero che fa rivivere l'atmosfera pulita della montagna vicentina.
Fotografie di Adriano Tomba, testi di Giorgio Trivelli.
Va in scena il fantastico gioco delle ombre e delle luci che si proiettano sullo sfondo delle alte pareti rocciose e dei canaloni innevati, animando così ogni plaga del tranquillo paesaggio invernale.
Nel cielo chiaro di nord ovest si staglia, fiero, il profilo delle cime del Sengio Alto, familiare silouette da sempre cara a tante generazioni di montanari, alpinisti e valligiani.
L'arco dei monti si fa ammirare da una terrazza panoramica che pare creata apposta dalla natura.
Sullo sfondo la mole poderosa del Pasubio fa da silente custode alle memorie di un'epica guerra ormai lontana nel tempo.
Svettano verso il cielo pinnacoli e torri del maestoso castello di roccia. E il Fumante decide di presentarsi nella sua veste più consueta, indossando il vaporoso cappuccio a cui deve quella denominazione così appropriata.
Scorre ininterrotto tra le piene e si fa strada gorgogliando verso valle il limpido e prezioso tesoro della montagna, affidato dalle più remote ère a un filo di saggezza richiesto agli uomini d'oggi.
Evocando vapori infernali e chissà quali misteri delle profondità terrestri, nubi e folate di nebbia avviluppano le rupi scoscese. Ma forse il vento già si appresta a fugarle, per restituire allo sguardo un paesaggio smagliante.
La penombra nella malga, odorosa di fumo e penetrata dal sole del mattino, si ravviva coi bagliori del fuoco crepitante nel camino. Qui si rinnovano i riti secolari del lavoro dell'uomo di montagna.
Testimone di una sapiente armonia di spazi, materiali e forme, la vecchia malga si fonde mirabilmente con la natura d'intorno, quasi ne fosse parte vitale da tempo immemorabile.
Piccoli miracoli di purezza e di sapore antico, le ricotte racchiudono il frutto di tecniche di lavorazione lungamente sperimentate in un rapporto simbiotico fra uomini, animali e montagna.
Boschi e radure disegnano attorno ai grumi di case il mosaico di un paesaggio palpitante di vita.
Dall'alto delle sue colline, Marana domina i declivi selvosi della valle del Chiampo.
Numeri Utili e Link
NUMERI UTILI
Impianti di risalita Recoaro Mille: 0445-77256
Santuario Grotta di Lourdes: 0445-623250 Terme di Recoaro: 0445-75016
Centro Servizi Le Guide: Paolo Asnicar 360-975597 Gianni Bisson 335-6842320 Franco Spanevello 349-6120617
Scuola Italiana Nordic Walking Recoaro: 335-8087400
Yo-Yo Parapende Club: 0445-75728
LINK
Comuni
Altissimo
Brogliano
Chiampo
Cornedo Vicentino
Crespadoro
Nogarole Vicentino
Recoaro Terme
San Pietro Mussolino
Trissino
Valdagno
Enti
Provincia di Vicenza
Regione Veneto
Informazioni turistiche
Ufficio Turistico di Recoaro Terme
Musei
Ecomuseo Grande Guerra Prealpi Vicentine
Museo della Vita del Soldato nella Grande Guerra
Museo della I Armata - Ossario del Pasubio
Museo del Risorgimento e della Resistenza
Museo Naturalistico Francescano Menin
Museo Paleontologico "Dal Lago"
Museo della Comunicazione "Tibaldo Giancarlo"
Rifugi
Rifugio "Cesare Battisti" alla Gazza
Rifugio Alpino Piccole Dolomiti alla Guardia
Sport
Scuola Italiana Nordic Walking Recoaro Terme
Sentieri Valdagno e dintorni su GPS
Cori
I Crodaioli
Aqua Ciara
El Vajo
Gruppo Corale Maranina
Giornali
Il Giornale di Vicenza
Il Gazzettino
Il Vicenza
Altro
Piccole Dolomiti
Le Piccole Dolomiti sono una catena montuosa delle Prealpi venete, delimitata a ovest dai monti Lessini e a est dal Pasubio con il Pian delle Fugazze, fra le province di Vicenza, Trento e Verona. Sono formate da un arco di montagne dominate dai 2259 metri di Cima Carega, tutte dal carattere prettamente dolomitico, con guglie, pareti scoscese e gole ripide.
La caratteristica peculiare che distingue le piccole Dolomiti dagli altri complessi montuosi ha origine nelle glaciazioni del quaternario, quando i vari gruppi montuosi rimasero fra loro isolati dalla coltre glaciale. Il nome richiama ovviamente le loro sorelle maggiori, le Dolomiti, per la roccia dolomia che le costituisce.
Le Piccole Dolomiti possono essere suddivise in alcuni sottogruppi dalle caratteristiche morfologiche ben definite e diverse fra loro: la Catena delle Tre Croci, fra la Sella del Campetto e il Passo delle Tre Croci (o della Lora), il Gruppo del Carega, fra il Passo delle Tre Croci (o della Lora) e il Passo di Campogrosso e, infine, il Gruppo del Sengio Alto, fra il passo di Campogrosso e il Pian delle Fugazze.
Nonostante la loro altitudine superi di poco i 2000 metri, le Piccole Dolomiti offrono salite molto interessanti anche per scalatori esperti come quelle sul Baffelan. Di particolare interesse alpinistico sono i vaj, solchi stretti ed impervi scavati dall'erosione dell'acqua: svelano scenari suggestivi per le profonde incisioni con pareti rocciose verticali.
Paesaggisticamente le Piccole Dolomiti offrono scorci emozionanti e possono essere raggiunte facilmente e percorse fino alle vette anche dall'escursionista non molto allenato. Nelle giornate più serene offrono panorami meravigliosi fino al mare Adriatico e agli Appennini.
L'escursionismo e il trekking sono molto praticati poiché le Piccole Dolomiti offrono numerosi itinerari di difficoltà variabile. Le fortificazioni costruite durante la prima guerra mondiale dall’esercito italiano hanno permesso di ampliare la rete di sentieri che le solcano. Sono presenti rifugi, alcuni di carattere alpino raggiungibili solo a piedi o mediante strade sterrate , altri facilmente accessibili anche in auto.